Quando sentii parlare di Dragonero non era ancora una serie;
fu un albo singolo che Luca Enoch, grande sognatore, fece per presentare questo
personaggio al pubblico in un romanzo a fumetti nel lontano 2007. Mi piacque? Non
ricordo...
Tengo a precisare che per me Enoch è uno dei più grandi
autori italiani. E sono follemente innamorato dei suoi viaggi fantasy-astral-psichedelici
che ci ha regalato con Gea e Lilith (sempre della Bonelli e che consiglio
spassionatamente!) Ma ci son molti spilli che purtroppo son costretto ad infilare
nella bambolina voodoo di Dragonero. L’inizio purtroppo sa di già visto! E la mia recensione potrebbe finire qua!
Sono solo 4 numeri ma siamo ancora trooooppo fiacchi.. anche perché la vicende del nostro folto gruppo sono ambientate in un mondo fantasy classico che in questi ultimi anni è diventato alla portata di tutti (grazie a Peter Jackson che ha dato vita a Tolkien! (..e forse se fosse uscito Dragonero nel 2007 sarebbe stato meglio? )) .
Niente Baluardi o Tricanti da gestire...
una classicità fantasy che necessitava quindi almeno di un po' di modernità,
soprattutto se calato nel contesto bonelliano che purtroppo invecchia di
default.
Forse, vista la grande pubblicità e investimenti, la Bonelli poteva trovare
qualche accortezza mirando ad un target più giovane che vive ormai in un mondo
misto e globalizzato tra manga e comics americani. Sappiamo dello standard Bonelli,
ma per un mensile nuovo del 2013! CAZZO! Un pizzico di coraggio sarebbe
bastato! Svecchiate! E spero che Recchioni con il nuovo Dylan Dog ci riesca!
Torniamo al concetto di serie mensile, serviva anche questo?
Oltre al gioco da tavolo, videogioco tutto precedente all’uscita del nostro
Dragonero; serviva davvero alla Bonelli un nuovo eroe? Perché invece non prendere
quel talento di Enoch e dargli un altro eroe già vivente ma che magari è sempre
rimasto (chissà perché?) un po’ in secondo piano come Magicovento (concluso?) o Brendon? Per me
questi due sono eroi bonelliani, bellissimi, tenebrosi e magici che hanno quindi molte
caratteristiche che questo autore amante dell’esoterismo e delle situazioni al
limite poteva sfruttare al meglio.
Peccato, davvero peccato! C'è ancora Dampyr… ma ammetto non averlo seguito!
Ma lo capisco sapete, dopo tanto tempo che lavori su un
personaggio ti crei un suo mondo.. una storia infinita, e tutto questo in
Dragonero si vede, l’ambientazione, la società particolareggiata, le culture
delle varie razze (ecc.) Tutto perfetto, come i bellissimi disegni e quelle
straordinarie copertine.
Peccato però anche per il prezzo, soprattutto perché
difficilmente si riesce a comprendere la storia prendendo un numero a caso e
questa è a mio avviso la pecca più grande. Soprattutto perché sembra quasi una
brutale forzatura al compratore che non si sente libero di acquistare un
volumetto a caso autoconclusivo da leggere senza impegno nel tempo libero
(beato Dylan Dog e Topolino!)
Troppe, troppe limitazioni a mio avviso che fanno di
Dragonero un qualcosa di “vorrei ma non posso”
e quando sono in edicola finisco sempre per mordermi la lingua dicendo
“peccato..per quello che sarebbe potuta essere una vera esclusiva!”
Articolo di Needle
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