giovedì 13 marzo 2014
Jirovagando al tempo di papà!
Titolo: Al tempo di papà
Storia e disegni: Jiro Taniguchi
Tipologia: Seinen
Volumi originali: 1
Editore italiano: Panini Comics
Navigando con la mia barchetta per il web, ho letto recensioni positive a destra e a manca, e ho deciso di provare a leggere qualcosa di suo, il mio spirito da lettrice ossessivo compulsiva lo richiedeva. Il mio portafogli no, ma solitamente lo ignoro. Il fortunato è stato Al tempo di papà.
Tramando brevemente: E' la storia di una famiglia in un momento molto delicato della storia giapponese, il dopoguerra, la sconfitta e l'occupazione americana. Youichi vive a Tokyo con la moglie e i figli; non torna al paese natio, Tottori, da anni, perché non ne conserva un buon ricordo e da giovane ha sempre fatto di tutto pur di andarsene via. Ma stavolta non può più scappare, il padre è morto, e il ritorno è inevitabile. A casa trova una calda accoglienza da parte della sorella e di altri parenti che cominciano a ricordare vari episodi della vita del padre di Youchi, episodi di cui lui stesso ignorava l'esistenza, e che lo portano a conoscere l'immenso valore del padre, troppo tardi.
Avevo grandi aspettative per questo manga. Quando hai grandi aspettative, altrettanto grande è la paura che queste vengano deluse. Al tempo di papà è andato ben oltre tutto ciò. E' un manga fatto di parole, di silenzi, di sguardi, di espressioni, di sensazioni, di immagini. Riesci ad immedesimarti in ogni personaggio, anche quelli minori, a capire il perché delle loro scelte, a provare pietà per coloro che devono subire le conseguenze di queste scelte.
Cresci insieme al piccolo Youichi, vedi la realtà attraverso i suoi occhi, realtà a cui purtroppo però mancano dei tasselli molto importanti. Tasselli che aggiungono le persone vicine a Youichi, che lo aiutano a scoprire dei lati del padre che lui non conosceva, la sua dolcezza, la sua gentilezza, la sua generosità...Lati che lui, con gli occhi di un bambino, non riusciva a cogliere. Lati che il rancore che aveva covato a lungo da bambino e da ragazzo, a causa di alcune scelte del padre che non condivideva, non gli permetteva di vedere.Noi, da figli, non capiamo molte scelte dei nostri genitori. Almeno, non fino a quando diventiamo noi stessi genitori. Non capiamo perché nostra mamma ci tenga così tanto allo studio e ogni volta che apre bocca è per sgridarci perché stiamo respirando invece di studiare. Oppure perché nostra nonna insista così tanto che dobbiamo mangiare tutto quello che c'è nel piatto, compreso il piatto, poi possiamo anche drogarci e rubare, l'importante è mangiare. O non capiamo perché i nostri genitori, di punto in bianco, si separino. Ognuno ha la propria storia, ognuno fa delle scelte e si assume la responsabilità di queste scelte, o almeno dovrebbe. A 10 anni non capiamo perché due persone che si amano decidono di lasciarsi, pensiamo soltanto "Papà si è comportato male e mamma ha deciso di andarsene" o viceversa. Facciamo ragionamenti egoistici, ma solo perché non abbiamo la maturità e la consapevolezza di quello che c'è dietro queste scelte. E coviamo rancore, come Youichi, che per anni ha cercato di scappare dal suo paese, cercando il suo posto nel mondo altrove, dimenticandosi del fatto che a casa c'erano persone che lo aspettavano e che desideravano di vederlo.
Youichi si accorge dei propri errori "troppo tardi". Apre gli occhi e il cuore e riesce a scorgere una nuova immagine del padre, a riscoprire tutto il suo valore. Secondo me, il "troppo tardi" è relativo. Magari non avrà avuto modo di ringraziare il padre in vita, o di chiedergli scusa, ma il fatto stesso di essersi messo in discussione, di aver provato a mettere da parte tutto il risentimento che una verità non del tutto svelata può comportare, ecco...già questo è un passo avanti, e una forma di ringraziamento per un amore non sempre corrisposto nel modo adeguato, ma ora riconosciuto e custodito come un tesoro prezioso. Meglio tardi che mai, no?
E' una storia di una delicatezza che ti tocca il cuore, anche se sei un burbero allergico all'amore (in tutte le sue manifestazioni). 5 € a chi riesce a non
commuoversi leggendo il finale!
I disegni di Taniguchi parlano da soli. Ha un'attenzione disarmante per i dettagli.
Ti viene voglia di entrarci dentro...magari come Mary Poppins che si tuffa nei quadri dello Spazzacamin!
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