lunedì 3 febbraio 2014

Recensione: Dragonero



Quando sentii parlare di Dragonero non era ancora una serie; fu un albo singolo che Luca Enoch, grande sognatore, fece per presentare questo personaggio al pubblico in un romanzo a fumetti  nel lontano 2007. Mi piacque? Non ricordo...

Tengo a precisare che per me Enoch è uno dei più grandi autori italiani. E sono follemente innamorato dei suoi viaggi fantasy-astral-psichedelici che ci ha regalato con Gea e Lilith (sempre della Bonelli e che consiglio spassionatamente!) Ma ci son molti spilli che purtroppo son costretto ad infilare nella bambolina voodoo di Dragonero.  L’inizio purtroppo sa di già visto! E la mia recensione potrebbe finire qua!

Sono solo 4 numeri ma siamo ancora trooooppo fiacchi.. anche perché la vicende del nostro folto gruppo sono ambientate in un mondo fantasy classico che in questi ultimi anni è diventato alla portata di tutti (grazie a Peter Jackson che ha dato vita a Tolkien! (..e forse se fosse uscito Dragonero nel 2007 sarebbe stato meglio? )) .
Niente Baluardi o Tricanti da gestire... una classicità fantasy che necessitava quindi almeno di un po' di modernità, soprattutto se calato nel contesto bonelliano che purtroppo invecchia di default.
Forse, vista la grande pubblicità e investimenti, la Bonelli poteva trovare qualche accortezza mirando ad un target più giovane che vive ormai in un mondo misto e globalizzato tra manga e comics americani. Sappiamo dello standard Bonelli, ma per un mensile nuovo del 2013! CAZZO! Un pizzico di coraggio sarebbe bastato! Svecchiate! E spero che Recchioni con il nuovo Dylan Dog ci riesca!

Torniamo al concetto di serie mensile, serviva anche questo? Oltre al gioco da tavolo, videogioco tutto precedente all’uscita del nostro Dragonero; serviva davvero alla Bonelli un nuovo eroe? Perché invece non prendere quel talento di Enoch e dargli un altro eroe già vivente ma che magari è sempre rimasto (chissà perché?) un po’ in secondo piano  come Magicovento (concluso?) o Brendon? Per me questi due sono eroi bonelliani, bellissimi, tenebrosi  e magici che hanno quindi molte caratteristiche che questo autore amante dell’esoterismo e delle situazioni al limite poteva sfruttare al meglio.
Peccato, davvero peccato! C'è ancora Dampyr… ma ammetto non averlo seguito!
Ma lo capisco sapete, dopo tanto tempo che lavori su un personaggio ti crei un suo mondo.. una storia infinita, e tutto questo in Dragonero si vede, l’ambientazione, la società particolareggiata, le culture delle varie razze (ecc.) Tutto perfetto, come i bellissimi disegni e quelle straordinarie copertine.

Peccato però anche per il prezzo, soprattutto perché difficilmente si riesce a comprendere la storia prendendo un numero a caso e questa è a mio avviso la pecca più grande. Soprattutto perché sembra quasi una brutale forzatura al compratore che non si sente libero di acquistare un volumetto a caso autoconclusivo da leggere senza impegno nel tempo libero (beato Dylan Dog e Topolino!)


Troppe, troppe limitazioni a mio avviso che fanno di Dragonero un qualcosa di “vorrei ma non posso”  e quando sono in edicola finisco sempre per mordermi la lingua dicendo “peccato..per quello che sarebbe potuta essere una vera esclusiva!”
Articolo di Needle

0 commenti:

Posta un commento

 

Iscriviti alla Newsletter

Contatta lo Staff

E-mail: infoundercomix@gmail.com

UnderComix Staff