lunedì 10 marzo 2014

Batgirls: uno sguardo alle testate Batwoman e Batgirl.

Con il seguente post voglio andare a segnalare due delle testate più interessanti dei Nuovi 52 della DC Comics, pubblicata dalla RW Lion. Si tratta di due personaggi del 'bat-universo', precisamente due "pipistrelle": Batgirl e Batwoman, pubblicate in cartonati e scritte da autori del calibro di Gail Simone per Batgirl, e J.H. Williams III per Batwoman.


Batgirl e Batwoman sono state presentate da Lion nella collana Batman Universe, che ha raccolto tutte le avventure delle protagoniste femminili di Gotham come Catwoman e le Birds of Prey. E se con Catwoman e Birds of Prey il lavoro non è stato poi questo granché, il contrario (per fortuna) possiamo dire delle due "pipistrelle". Ma partiamo subito dalle novità: innanzitutto, quella più ovvia - Batgirl torna ad essere Barbara Gordon, dopo oltre 10 lunghi anni, strappando il mantello a Stephanie Brown, che ben aveva figurato, tanto da aver fatto innervosire molti fan dell'ex-Spoiler. L'altra, più che novità, è una nota curiosa riguardante le trame di Batwoman, le quali assumono un tono decisamente più sovrannaturali, mostrando un'altra faccia di Gotham, una Gotham diversa da quella vista nelle varie testate dedicate alla Bat-family. Un po' come accaduto nella precedente gestione di Batwoman, tra le pagine di Detective Comics (prima del reboot), insomma, con la rossa che è passata dall'Intergang e la Bibbia del Crimine a... fantasmi e sette mistiche. Ma come giusto che sia, andiamo con calma e analizziamo una testata alla volta, iniziando proprio dal soldato Kate Kane.

Batwoman
La storia di Batwoman inizia proprio da dove l'avevamo lasciata prima del reboot, la cui gestione fu sempre di J.H. Williams III. Gli avvenimenti con l'Intergang, e più di tutti quelli coinvolgenti con la sorella gemella Elizabeth "Alice", risultano quindi in continuity, se non con un enorme punto interrogativo enorme su che fine abbia fatto Renee Montoya, ex compagna di Katherine (sia in amore che in battaglia). Con i nuovi progetti sulla figura di The Question da parte di Geoff Johns, il personaggio di Montoya è stato praticamente dovuto mettere da parte, però non se ne sono completamente dimenticati, facendo riferimento a lei più di una volta, ma se sia morta o meno non ci è stato rivelato. Comunque sia, modifiche apportate (e dovute) a parte, questa gestione del personaggio di Batwoman non scontenta affatto, a partire dalla protagonista stessa. Un po' tutti hanno imparato a conoscere Kate Kane prima e(/o) dopo il reboot; lei è diversa dai soliti membri della bat-family, lei non è un'eroina, è un soldato. Radiata dall'esercito per la regola del "Don't ask, don't tell" dovuta alla sua omosessualità, Kate Kane è forte, decisa, preparata, un po' come quel Batman che tanto ho preferito negli anni passati, quello più oscuro e cupo che allontanava chiunque gli stesse accanto, anche se ciò non è del tutto vero in quanto ha intrapreso una vera e propria relazione amorosa con la detective Maggie Sawyer. Poliziotta che risulta una scelta azzeccatissima, non come semplice 'sostituta' di Renee Montoya. La loro relazione, all'apparenza quasi perfetta, è molto più complicata di così, in quanto Sawyer dà la caccia a Batwoman. Anche un po' di contorno rosa, per così dire, attorno alle storie di Batwoman, il ché non fa mai male se non esasperato o reso ridicolo, cosa che non accade in Batwoman. Per quanto riguarda altri aspetti da 'soap opera', non dimentichiamoci dei suoi rapporti con il padre e la cugina Bette Kane, alias Flamebird, entrambi tutt'altro che facili, che portano maggior spessore al personaggio di Batwoman; il modo in cui affronta i suoi problemi, ci dicono molto sulla sua personalità: dura sì, un vero soldato che non si ferma mai a piangere, ma forse troppo fredda e insensibile agli occhi di altri. Una caratterizzazione del personaggio che a me piace tantissimo perché veramente ben elaborata, a termini di paragone, tra 'il nuovo' Batman e l'eroina rosso-nera, preferisco di gran lunga quest'ultima. E visto che abbiamo anche accennato il Cavaliere Oscuro, maggior spessore al personaggio si ha proprio grazie al suo totale distacco dalla bat-family; rinunciando a far parte della Batman Inc. se non addirittura di collaborare a stretto contatto con lui e i suoi alleati, ha dimostrato come sia totalmente autonoma... e ci ha risparmiato un pesante e forzato crossover quale La Notte dei Gufi.

Passando alla storia vera e propria, come già detto le storie di Batwoman si discostano totalmente da ciò che accade nella Gotham di Batman; se il Cavaliere Oscuro è impegnato a conoscere i segreti della sua città affrontando la Corte dei Gufi, Batwoman è impegnata a seguire dei casi di rapimenti di bambini per mano, inizialmente dalla Donna che Piange (La Llorona), uno spirito che si rivelerà poco a poco guidato da una setta conosciuta come Medusa, di cui fa anche parte il villain Killer Croc, con un aspetto decisamente diverso, modificato dalla magia di Maro Ito. Sulle sue tracce, però, vediamo Cameron Chase, personaggio introdotto sulle pagine di Batman nel 1998 e agente del D.E.O. (Dipartimento di Operazioni Extra-normali) e che costringerà la nostra eroina a collaborare con la sua agenzia, guidata dal misterioso Bones, per stanare chi c'è dietro all'organizzazione Medusa. Con la cugina Bette finita in coma (proprio per mano di uno degli uomini di Medusa) e l'allontanamento del padre con il quale comunque non ha mai avuto ottimi rapporti, Kate inizia a collaborare con il D.E.O.. Una storia che veramente è ben raccontata, molto lineare, nonostante i continui "balzi temporali" nei volumi 2 e 3 che ci portano continuamente, in ordine casuale, a tre giorni prima, a poche ore eccetera. Ciliegina sulla torta, nel volume numero 5 vediamo la rossa impegnata in un team-up che secondo me risulta essere uno dei migliori (e più azzeccati!) degli ultimi anni con l'Amazzone Wonder Woman.

Ma c'è da dire che l'unica cosa per cui veramente merita questa testata, sono i disegni, le cui tavole sono strutturate completamente in due pagine alla volta, come delle splash pages, lasciando pochissime pagine all'impaginazione classica. L'impatto visivo che rende questa testata unica è veramente forte, tanto anche da dare uno stile di narrazione diversa a ogni capitolo. In Hydrology, curato interamente da J.H. Williams III, c'è un voluto distacco tra pagine singole e tavole a due pagine, e offre una narrazione lineare, raccontando gli eventi nell'ordine in cui essi avvengono; diversamente accade nella seconda parte, To Drown the World (disegnato, anche in maniera goffa devo dire, da Amy Reeder Hadley) invece presenta pagine singole con vignette molto larghe, e la storia si sposta di personaggio in personaggio facendo numerosi salti temporali, che comunque non stonano e sono facili da seguire (sempre se non si soffra di qualche deficit d'attenzione). L'ultima parte, World's Finest, invece offre numerose tavole a due pagine, o a pagina singole ma con disegni che coprono tutta la pagina per offrire al lettore proprio quella sensazione di 'epicità', sulla quale la trama ne sposta i toni, concentrandosi maggiormente sui pensieri dei protagonisti (a discapito degli enormi disegni, c'è molto da leggere!). Per finire, sul numero zero (presente nel quarto volume) ancora una volta si cambia stile, e ai disegni torna J.H. Williams III, distaccandosi nettamente dallo stile della storia principale. Di fatti, in quella che narra le origini di Kate Kane, c'è un vero e proprio rifacimento di Batman: Anno Uno, con Williams che ripropone addirittura lo stesso stile di disegno di David Mazzucchelli. Varietà, quindi, è la parola d'ordine per questa serie. Non c'è il rischio di incappare in una storia monotona, e anzi, ogni capitolo ha uno stile di narrazione a sé stante, che non è di nessun peso al lettore.

Batgirl
Se vogliamo definire il vero e proprio concetto di "Girl Power", Gail Simone ce lo può spiegare attraverso le sue storie. Non c'è niente da dire, io vorrei che Gail Simone prendesse in mano la gestione di altri personaggi femminili un po' troppo bistrattati (Catwoman in primis) perché il suo lavoro è eccellente. Fece già un ottimo lavoro con Birds of Prey, e con Batgirl si è presentata la sfida finale; non era affatto facile far ritornare sulla scena un personaggio come Barbara Gordon, che ormai tutti erano abituati a vedere nei panni di Oracolo. È stata una scelta rischiosa, basti pensare al disappunto dei fan quando, all'annuncio del ritorno di Barbara come Batgirl, molti si sono infastiditi per via dell'ottimo lavoro fatto con Stephanie Brown, l'ultima a indossarne il mantello prima del reboot. Eppure, Gail Simone ce l'ha fatta. E alla grande, aggiungerei. E lo ha fatto senza tralasciare alcun elemento psicologico; Barbara non è tornata ad essere Batgirl e basta, ma ha ripreso a camminare, ha i suoi dubbi, le sue paure e man mano con la storia assistiamo ad una vera e propria riabilitazione, sia fisica che psicologica. E non si venga a dire che sarebbe stato un lavoro facile. Ma partiamo proprio per gradi, e andiamo a vedere la maturazione del personaggio di Batgirl. Sappiamo come in The Killing Joke, Barbara sia stata sparata dal Joker e costretta alla sedia e rotelle, e in questo Nuovo Universo DC, dopo un lungo tempo di convalescenza, ha riacquisito l'uso delle gambe. "Perché proprio a me?", "c'è tanta gente che merita più di me il mio stesso miracolo": sono questi i primi pensieri che balzano nella testa di Barbara, il che ci riporta proprio alla natura altruista del personaggio stesso, ma ciò non fa in modo che lei resti a piangersi addosso, anzi. Spinta dalla voglia di reagire e riprendere in mano la sua vita, torna ad essere Batgirl, ma niente è come prima; il suo cammino inizialmente è piena di incidenti, arrivando a darsi la colpa dell'assassinio di un poliziotto. Ma questo le impedirà di tornare ad essere ciò che era prima? No, continua a lottare e migliorare, per non fare in modo che questo riaccada. La sua prima sfida è con il villain Mirror, un personaggio che in comune con Batgirl ha il suo stesso complesso del sopravvissuto: rimasto in vita dopo un'incidente stradale che ha causato la morte della moglie e di sua figlia, Jonathan Mills decide di porre fine alla vita di coloro che sono 'scampati alla morte'. Gail Simone, se pur scegliendo una via banale, riesce a far cogliere il centro della questione sul ritorno di Batgirl, facendole affrontare dei nemici che molto si avvicinano ai suoi stessi dubbi e complessi, mostrando due lati della stessa medaglia. Ma non è tutto, gran parte dei personaggi che appaiono tra le pagine di Batgirl, in un modo o nell'altro, riflettono sé stessi su Barbara, mettendo in risalto non solo le paure, ma anche i punti di forza. Tutti giocano il loro ruolo, e nessuno di questi è messo a caso.

Torna quindi un personaggio irriverente, sarcastico, divertente e allo stesso tempo eroico e decisamente altruista che forse veramente in pochi non riescono ad amare. Barbara vuole rappresentare un po' il personaggio che, nonostante le difficoltà della vita, per quanto gravi possano essere riesce sempre a rialzarsi e combattere, e Gail Simone ce lo racconta in modo a dir poco egregio. Ci ricorda come non è mai facile rialzarsi; puoi essere costretto alla sedia a rotelle e un giorno ti ritrovi miracolosamente a camminare con le tue gambe, non è detto che sarà facile riprendere il tuo cammino precedente, ma non è neanche detto che non puoi farlo. Essere 'il prescelto' per questo miracolo non è un peso da portarsi, ma bensì un'occasione da sfruttare. Non puoi smettere di essere chi sei solo perché la vita ti ha portato delle disgrazie. Non puoi smettere di essere un eroe, se è ciò che sei veramente.


Inutile dire ancora una volta di come ho praticamente amato queste due serie che sicuramente continuerò ad acquistare; serie che ha come protagoniste due donne che di diverso hanno molte cose, come anche dimostrato nel numero 11 di Batgirl dove hanno avuto un breve scontro. Una è più fredda, dura, decisa e con il temperamento di un soldato, l'altra è una ragazza che, se pur capace anche lei di tirare calci e pugni, la sua caratteristica principale è la compassione e la semplicità.

Occhi puntati su queste due serie, che nell'immediato futuro non smetteranno di deluderci. Ma in particolare, occhio al team-up tra Batwoman e Wonder Woman, e allo scontro tra Batgirl e il Joker durante il crossover Death of the Family, che insieme alla testata di Batman, sarà quella che porta sulle spalle l'intera saga (o almeno, avrà più senso di Cappuccio Rosso, Giovani Titani e Catwoman).


Danjel

0 commenti:

Posta un commento

 

Iscriviti alla Newsletter

Contatta lo Staff

E-mail: infoundercomix@gmail.com

UnderComix Staff